Mondo produttivo ecosostenibile in fiera oggi (sabato) a Casa Gioiosa, sede del Parco Regionale di Porto Conte. Si è svolta infatti, la 1° Fiera del lavoro verde, o meglio delle imprese che in Sardegna operano rispettando i principi della sostenibilità e quindi trasformando ciò che può essere un rifiuto e un problema di smaltimento in una risorsa economica. Circa una dozzina le imprese presenti e che rappresentano un po´ il fiore all´occhiello di come è possibile fare economia rispettando le risorse, riducendo gli impatti e anzi limitando i danni del mondo economico produttivo convenzionale. Belle esperienze e buone pratiche svolte da coraggiosi imprenditori sardi che realmente hanno creduto nell´economia ecologica che può rappresentare una svolta globale nel nostro modo di consumare, di produrre, di industrializzare e quindi di vivere il lavoro, l´economia, la casa, il tempo libero e la formazione. E´ il caso di Edilana, azienda che opera a Guspini nel settore della produzione di isolanti termici per l´edilizia sfruttando il 100% della lana di pecora autoctona di Sardegna. E la materia prima nella nostra isola certamente non manca considerando il numero di pecore che tengono in piedi l´economia agropastorale sarda. Prodotti dunque, certificati naturali, a km zero sfruttando le caratteristiche della lana: termoisolante, ignifuga con grande potere igrometrico e insonorizzante. Un azienda nata sfruttando i saperi locali, le tradizioni e la materia prima della nostra isola e soprattutto senza denaro pubblico e con tanta intraprendenza. Forse una delle poche ´chicche´ ecologiche che esporta fuori dalla Sardegna evitando che almeno qualcuno dei centinaia di camion che importano materiali sull´isola riparta carico!. Ma si può parlare anche di Edilatte una altra azienda nata da poco e che produce pitture e tinteggiature in grassello di calce, facendo maturare quest´ultima come si faceva una volta fino a 36 mesi. Produzioni estremamente sostenibili se si considerano le materie prime utilizzate: il siero del latte che si sa quanto sia costoso smaltirlo e ancora i residui della lavorazione del castagno, troppo ricco di tannini per essere riconvertito in pellet. Insomma anche qui materie prime presenti nell´isola a costo zero, che da rifiuti talvolta molto inquinanti diventano risorsa e materiali nella bioedilizia. Non può non essere citata poi l´attività di Adobe un´altra piccola azienda che opera nella produzione di mattoni in terra cruda che vengono utilizzati nel recupero edilizio di edifici nei centri storici e ancora Gea Biocostruzioni che produce sempre intonaci in terra cruda. Non sono mancate poi negli stand di Casa Gioiosa le imprese che operano nel campo delle energie alternative: minieolico, fotovoltaico. E ancora nel settore agroalimentare come l´agriturismo naturabio di Santa Maria la Palma, Quibio produzioni di materiali per il confezionamento usa e getta biodegradabili al 100%. Anche in Sardegna dunque cresce la sensibilità ecologica e cresce la necessità di rendere l´economia più armonica con l´ecosistema, ma farlo comporta creatività, conoscenza specialistica, e allargamento della partecipazione. Lo sviluppo sostenibile richiede anche un progresso culturale. «L´economia ecologica non è una delle scelte possibili, ma è l´unico modello praticabile per lo sviluppo dei prossimi venti anni - è stato detto durante la tavola rotonda che ha aperto la fiera del lavoro verde di ieri al Parco - appare oggi l´unica opportunità per uscire dalla crisi economica che attraversa.» In uno scenario di crisi e macerie industriali, l´economia verde ha un trend positivo. In Italia negli ultimi quindici anni i cosiddetti green job hanno registrato un incremento del 41 per cento. «La fiera del lavoro verde realizzata dal Parco di Porto Conte in collaborazione con la sezione locale di Legambiente diverrà un appuntamento annuale, ha riferito il presidente del Parco Francesco Sasso, le aree protette infatti sono le prime agenzie di sviluppo locale nell´ambito dell´ecosostenibilità.»