Panificazione tradizionale, chiusi i corsi attivati dal Parco di Porto Conte in collaborazione con i comitati di borgata.
Panificazione tradizionale, chiusi i corsi attivati dal Parco di Porto Conte in collaborazione con i comitati di borgata. Casa Gioiosa, sede del Parco, per un giorno diventa un laboratorio didattico sulla panificazione e sulla fermentazione naturale e guidata, grazie alla collaborazione delle panificatrici della proloco di Olmedo.
Oltre un centinaio di aspiranti panificatrici e panificatori curiosi e attenti hanno preso parte sabato scorso all´ultima fase corsuale sulla panificazione tradizionale organizzata dal Parco di Porto Conte. Casa Gioiosa, sede del Parco, è quindi diventata per una giornata un laboratorio didattico a cielo aperto sulla panificazione di un tempo. Panificazione realizzata con l´impiego di sfarinati provenienti da grano Capelli e l´utilizzo di lievito madre. Grazie alla collaborazione delle panificatrici della pro loco di Olmedo ed altre esperte panificatrici, sono stati allestiti all´interno del giardino botanico dell´ex colonia penale di Tramariglio, oggi sede del Parco, due forni nei quali sono state cotte diverse tipologie di pane. Due i corsi che hanno coinvolto un centinaio di partecipanti e che si sono svolti con la collaborazione e partecipazione degli abitanti dell´agro, il Comitato Zonale Nurra, ma anche di numerosi residenti in città. Diversi gli argomenti trattati nelle due giornate di teoria e che hanno spaziato dalle differenze dei processi di panificazione alle tecniche di fermentazione naturale e guidata e ovviamente sul corretto uso delle materie prime. A tenere le lezioni dei corsi che si sono svolti in due sessioni ad aprile e maggio scorso sono stati il presidente del Parco di Porto Conte prof. Antonio Farris, già docente universitario di microbiologia agraria e autorevole esperto del comparto agroalimentare sardo ed il Pasquale Catzeddu, ricercatore presso Porto Conte Ricerche ed esperto del settore. La riscoperta e valorizzazione della panificazione tradizionale si inserisce a pieno nell´ambito dei percorsi di valorizzazione dei prodotti agroalimentari del territorio del Parco e in particolare quelli si stanno avviando verso la certificazione di qualità ambientale del marchio dei parchi e delle aree protette. L´occasione inoltre è servita ai partecipanti per conoscere e apprezzare le peculiarità naturali dell´area protetta attraverso un escursione guidata lungo uno dei sentieri naturali della penisola di Capo Caccia. Particolarmente apprezzata è stata anche la visita al museo dell´ex colonia penale di Tramariglio e al centro visite ed educazione ambientale del Parco.
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