Gli itinerari del Parco di Porto Conte: natura, cultura e sapori
Il Parco Naturale Regionale di Porto Conte è un territorio che si estende per oltre 5000 ettari, con circa 60 km di magnifiche coste, spiagge candide e falesie a picco sul mare, tanto che il naturalista Jacques Cousteau lo definì “uno degli angoli più belli al mondo”. Il modo migliore per visitarlo nella sua interezza è sicuramente soggiornare al suo interno, in una delle strutture che offrono ospitalità, garantite dal Marchio di Qualità della Rete dei parchi e delle Aree protette. Una di queste, punto d’inizio di questo itinerario, ideale da svolgere in due giorni, è l’Hotel Punta Negra (Tel. +39 079 930222). Questo storico 4 stelle situato a Fertilia, offre una spiaggia privata e due piscine all'aperto site su una scogliera e dotate di una vista mozzafiato sul mare. Le stanze sono elegantemente decorate e offrono bellissimi scorci sulla pineta, sulla spiaggia e su Alghero. Da qui avrete grande agilità di movimento per scoprire il Parco e la nostra prima tappa: le famose Grotte di Nettuno, “un luogo da visitare almeno una volta nella vita”. Dopo aver disceso l’“Escala del Cabirol”, la “scala del capriolo” in catalano, con i suoi 654 gradini a picco sul mare che costeggiano il promontorio di Capo Caccia, accederete a un mondo sotterraneo straordinario. Vi attendono, infatti, le grotte carsiche più grandi della Sardegna e tra le più affascinanti del Mediterraneo. Il percorso aperto al pubblico si svincola per circa 1 km tra suggestive “sale” ricamate da stalattiti e stalagmiti, con un grande lago sotterraneo, una spiaggia di sabbia bianchissima e formazioni dai profili inconsueti.
Per scoprirne tutti i segreti è d’obbligo la visita al C.E.A.M.A.T., Centro di Educazione Ambientale Marino e Terrestre di Casa Gioiosa, sede istituzionale del Parco e prossima tappa del nostro itinerario. Qui una mostra e un centro di documentazione illustrano gli aspetti più significativi dell'ambiente carsico, marino, terrestre lagunare del Parco. È possibile inoltre ammirare immagini sapientemente immortalate di decine di grotte presenti, sia famose che meno conosciute, nell’esposizione “Le grotte del Parco naturale di Porto Conte” del fotografo Giampiero Mulas del Gruppo speleologico algherese. Se amate la vita sottomarina vi attende il “Centro multimediale immersivo Teléia”, una mostra interattiva che offre la possibilità di tuffarsi in maniera virtuale nelle profonde e cristalline acque dell'Area Marina Protetta Capo Caccia - Isola Piana. Tra tanti laboratori della conoscenza, aule didattiche e un giardino botanico, non dimenticate la visita al “Museo multimediale della memoria carceraria G. Tommasiello” che permette di rivivere la quotidianità dell’ex colonia penale agricola di Tramariglio, attiva dal 1941 al 1961, e al parco tematico “Il Piccolo Principe”, con la mostra artistica di quadri e sculture del Maestro Elio Pulli.
A chi cerca pace, sapori genuini e profumi di una volta consigliamo l’Agriturismo Porticciolo (Tel. +39 079 918000 - +39 347 5231024). Situato in località Torre del Porticciolo, a pochi passi dall’omonima spiaggia, dal 1° maggio al 30 ottobre vi attende tutti i giorni a cena e nel fine settimana, anche a pranzo. Su prenotazione, in un ambiente accogliente e familiare, gusterete un’ottima cucina tradizionale sarda a “metro zero”, in cui la quasi totalità dei prodotti proviene dell’azienda agricola circostante. Nella ricca selezione di pietanze troverete il capretto, il classico porcetto e il gustoso torrone, prodotto da ben sei generazioni secondo l’antica ricetta familiare di Tonara.
In questo itinerario non può mancare la scoperta di una delle oasi faunistiche più importanti del Mediterraneo: la Foresta demaniale di Le Prigionette. La visita libera può essere svolta a piedi, in bici o in auto, ma noi vi suggeriamo di scegliere quella guidata, a piedi o a bordo di un confortevole pulmino elettrico, con la cooperativa ExplorAlghero. Le guide esclusive vi accompagneranno in un’escursione tra colori, profumi e panorami mozzafiato in cui scoprirete la storia, le piante e, con un po’ di fortuna, potrete scorgere tanti animali, tra cui gli asinelli albini, i cavallini della Giara, i daini, le lepri e le pernici sarde.
Per cena vi attende il rinomato ristorante dell'Hotel Punta Negra che serve specialità sarde su una splendida terrazza affacciata sul mare e, dopo un rigenerante riposo, ad attendervi al mattino troverete una ricca colazione a buffet a base di cibi caldi e freddi. Sarete cosi pronti per la seconda intensa giornata in cui scoprirete alcune meraviglie archeologiche del Parco, come il grande complesso di Palmavera, gestito dalla cooperativa SILT che svolge le visite guidate. Questo insediamento è composto da un villaggio di circa 50 capanne circolari e da un grande nuraghe, la cui torre principale è alta ben 8 metri e ha un diametro di 9. Il complesso megalitico, risalente a quasi 4000 anni fa, è realizzato esclusivamente con l’impiego di calcare e arenaria, senza malte e collanti, ed è per molti aspetti ancora avvolto dal mistero. Vanta, infatti, la capanna delle riunioni più grande della Sardegna e questo testimonia come fosse un complesso tra i più importanti dell’isola.
Per rifocillarvi vi consigliamo l’Agriturismo Sa Mandra (Tel. +39 079 999150), tra i più noti e apprezzati della zona. Oltre al classico pranzo tipico e alla famosa cena che da 35 anni soddisfa anche i palati più esigenti, dal 1° maggio potrete vivere un’esperienza indimenticabile in una delle prime Agroteche d’Europa. Si tratta di un luogo nel quale agricoltura e cultura creano un connubio nuovo e interessante. Si potrà, infatti, visitare Sa Mandra a qualsiasi ora del giorno per una semplice visita al percorso didattico o per partecipare attivamente a tante attività dell’azienda agricola, come la mungitura, la raccolta degli ortaggi, la trasformazione del formaggio, ecc. In aggiunta potrete consumare uno spuntino light: un tagliere di salumi e formaggi, lo yogurt fresco fatto in casa, il gelato alla crema di mirto, al latte di pecora, accompagnato alla frutta del territorio del Parco e di Coldiretti. Le esperienze, come anche gli eventi culturali e le cooking class, sono disponibili su prenotazione (almeno 24 ore prima) e raccontano l’amore e l’orgoglio di questa famiglia per l’identità sarda, così ricca di saperi e sapori autentici e ancestrali.
E sono proprio enigmi antichi e primordiali quelli custoditi nell’ultima tappa di questo itinerario: l’affascinante necropoli di Anghelu Ruju (SP42 – Tel. +39 329 4385947). Si tratta di un complesso risalente al neolitico composto da ben 38 tombe ipogeiche, dette “domus de janas” o “case delle fate”. Per la loro grandezza e importanza sono considerate la massima espressione sepolcrale preistorica di tutto il nord Sardegna. Le guide esperte vi racconteranno di quando, ben 5 millenni fa, gli uomini scavavano nell’arenaria piccole cellette, finemente decorate con fregi a rilievo legati al culto dei morti. Qui il defunto poteva ricongiungersi con la madre terra attraverso corna taurine, rappresentanti la divinità che doveva proteggere il sonno eterno, le false porte, che simboleggiano l’ingresso nell’aldilà e la presenza di ocra rossa, rappresentazione del sangue e della rigenerazione dopo la morte.
Un itinerario ideale per chi vuole conoscere la storia e le bellezze del Parco di Porto Conte Parco, visitando in modo attivo e interessante l'area protetta tra mare, natura e cultura.
Progetto realizzato grazie al fondo europeo di sviluppo regionale INTERREG - CIEVP.
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